Fra i tanti termini che rimettono all’era contemporanea e alle sue connessioni tecnologiche, uno dei più utilizzati dell’ultimo decennio, è probabilmente rintracciabile nella parola smart.
Oggi tutto ambisce ad essere smart. Dagli spazzolini da denti alle auto, fino all’economia, ritroviamo questo prefisso come indicatore di modernità, intelligenza e persino di responsabilità ambientale, avvolgendo tutto ciò che gli si affianca in uno charme che attrae le fantasie di utenti e investitori, rendendolo un tema apparentemente indiscutibile, ma che, di fatto, solleva parecchi interrogativi.
Oggi, parlare di centri urbani “smart” significa riferirsi a qualsiasi uso avanzato della tecnologia nelle città, con l’obiettivo di ottimizzarne l’uso delle risorse, producendone delle nuove, modificando il comportamento dei suoi utenti, o promuovendo altri tipi di vantaggi in termini di flessibilità, sicurezza e sostenibilità.

Concetto di città intelligente

Con una popolazione urbana in costante aumento, uno sviluppo equilibrato e democratico di città intelligenti, può aiutare a ridurre l’impatto ambientale, aumentando l’efficienza energetica delle infrastrutture e migliorando l’accesso a servizi essenziali come acqua, luce, trasporto e assistenza sanitaria.
Gli elementi caratteristici del nuovo panorama digitale delle città intelligenti sono molteplici.
Router, server, sensori, attuatori, schermi, algoritmi, telecamere… una lista infinita di dispositivi che interconnessi possono agire in modo “intelligente” per migliorare la vita dei cittadini di doma, e in certi casi… anche di oggi.
Esistono già delle applicazioni smart in diverse città del mondo sviluppate per rispondere da subito a certe criticità, e che vedremo a seguire.

Tecnologie alla base delle smart city

Quello che contraddistingue le smart city è l’implementazione di tecnologie avanzate che le rendono più efficienti, sostenibili e inclusive. Alcune delle tecnologie più importanti che stanno alla base delle smart city, ad esempio, sono:

  1. IoT (Internet of Things)
    L’IoT consente ai dispositivi di raccogliere e scambiare dati in tempo reale, creando una rete di sensori che monitorano costantemente la città. Questi dati possono essere utilizzati per migliorare la qualità della vita dei cittadini e l’efficienza dei servizi pubblici
  2. AI (Intelligenza Artificiale)
    L’AI può essere utilizzata per analizzare i dati raccolti dall’IoT e prendere decisioni in tempo reale, migliorando l’efficienza dei servizi pubblici e la qualità della vita dei cittadini. Ad esempio, l’AI può essere utilizzata per ottimizzare la gestione del traffico, migliorare la sicurezza pubblica e monitorare la qualità dell’aria
  3. Big Data
    Un’importante risorsa per le smart cities è rappresentata dai Big Data, poiché possono essere utilizzati per aiutare le città a sviluppare soluzioni personalizzate e a prendere decisioni informate, migliorandole in termini di efficienza e sostenibilità
  4. Cloud Computing
    Grazie alla sua flessibilità e all’accesso a risorse praticamente illimitate, il Cloud Computing permette alle Smart City di integrare e analizzare informazioni provenienti da diverse fonti, come sensori IoT, telecamere di sorveglianza e sistemi di trasporto pubblico, sempre con il fine di migliorare la qualità della vita di chi vive il territorio e ottimizzare l’utilizzo delle risorse

Esempi di smart city

Come abbiamo visto, ogni città è chiamata a rispondere alle proprie necessità, e per questo sono diversi i motivi per cui queste accettano la sfida tecnologica (e non solo) per diventare più intelligenti.
Chi per rafforzare la sicurezza sul proprio territorio, chi per i potenziali risparmi sulle forniture di servizi in periodi difficili, sono già molte le città in tutto il mondo che stanno sviluppando il proprio concetto di smart city. Vediamo alcuni esempi:

  • Amsterdam
    Amsterdam sta utilizzando tecnologie avanzate per migliorare l’abitabilità, la mobilità urbana e la sostenibilità ambientale. Tra queste, la città ha adottato da alcuni anni un sistema di “contrasto” all’irrefrenabile aumento dei prezzi degli affitti cittadini (Fairbnb) di questi ultimi anni, per lo più innescato da alcune famose piattaforme di locazione abitativa.
    Sempre ad Amsterdam, si sta cercando di riavvicinare molte aziende in poli produttivi e sostenibili cittadini, attraverso moderni progetti come Fab City.
  • Singapore
    Singapore è probabilmente in testa ai grandi centri urbani nell’implementazione di tecnologie smart. La città utilizza una combinazione di tecnologie avanzate, come IoT e AI, per migliorare l’efficienza dei servizi pubblici e la qualità della vita dei cittadini. Ad esempio, Singapore sta utilizzando già dal 2014 un sistema sanitario digitale, che ha introdotto un più agile sistema di visite mediche a distanza e l’adozione di dispositivi intelligenti per il monitoraggio dei pazienti.
  • Barcellona
    Barcellona ha iniziato a rivedere i processi di appalto pubblico per facilitare la spesa pubblica in modo più efficiente, in grado di innovare sia nei prodotti e servizi che nel profilo dei suoi fornitori, permettendo un maggiore accesso a micro e piccole aziende.
    Inoltre, la città catalana aggiunge alle opportunità più tangibili date dalla tecnologia, una strategia di innovazione etica e responsabile, attraverso un approccio ai dati denominato “city data commons”, che consiste nell’avanzare un nuovo patto sociale sui dati in grado di estrarre quante più informazioni possibili e, allo stesso tempo, garantire sovranità e privacy per quanto riguarda il loro utilizzo.
  • Rotterdam
    La piccola città olandese dal 2009 è impegnata su più fronti per rispondere alle esigenze dei suoi cittadini, attraverso politiche green e non solo, come l’installazione di semafori che nei giorni di pioggia danno la precedenza ai ciclisti, rispetto alle auto, o allo stoccaggio di container automatizzato presso l’importante porto cittadino.

Questi sono alcuni esempi che vedono impegnati singole città o addirittura interi governi.
Vi sono infatti piani lungimiranti e faraonici come quello dell’India, che si è impegnata a raccogliere 1.000 miliardi di dollari per sviluppare oltre cento città intelligenti nei prossimi anni, col sostegno economico e politico di paesi esterni come Stati Uniti, Germania e Cina.

Sfide e criticità delle smart city

Nonostante i numerosi vantaggi che le smart city possono offrire, ci sono alcune questioni che devono essere affrontate per garantirne il successo.
Sviluppare le città del futuro, a misura d’uomo, richiede di dover affrontare molte criticità, tra cui:

  1. Al centro le persone, non le aziende
    È fondamentale garantire la partecipazione attiva dei cittadini nel processo di sviluppo delle smart city, in modo da garantire che le tecnologie adottate siano rispondenti alle esigenze della comunità locale, non i meri interessi economici e politici
  2. Privacy e sicurezza dei dati
    I dati raccolti dalle infrastrutture e dai sensori delle smart city devono essere protetti e trattati in modo responsabile. La protezione della privacy e la sicurezza dei dati sono questioni cruciali per garantire la fiducia del pubblico nell’utilizzo delle tecnologie smart
  3. Costi e finanziamenti
    La costruzione e la gestione di una smart city richiedono ingenti investimenti finanziari. La sfida consiste nel trovare le fonti di finanziamento adeguate a sostenere questi progetti a lungo termine
  4. Iniquità sociale
    Le smart city possono aumentare le disparità sociali se non vengono progettate e gestite in modo equo e inclusivo. È importante che gli sforzi per creare smart cities siano indirizzati a migliorare la qualità della vita per tutti, anche di coloro che possono avere difficoltà ad accedere alle tecnologie, ad esempio le persone anziane o con disabilità
  5. Integrazione delle tecnologie
    L’integrazione delle tecnologie smart in modo efficiente e armonioso è una sfida cruciale. La mancata integrazione può portare a problemi di compatibilità e a soluzioni inefficienti

Nonostante queste ed altre sfide, l’ottimismo prevale.
Con la cooperazione e il lavoro di tutti gli stakeholder, le smart city possono essere sviluppate in modo corretto, offrendo un futuro migliore per tutti.

Il punto nevralgico

Il concetto di smart city è molto caro a una folta schiera di aziende.
Se da una parte (nell’immaginario ottimista) vorremmo tutti degli spazi urbani più a misura d’uomo, che ci permettano di non dover più pensare a problematiche ed incombenze quotidiane spesso fastidiose e causa di stress, dall’altra il rischio è quello di un forte disallineamento tra i problemi reali delle persone e la visione a tratti utopica delle città immaginate negli spot di multinazionali e nei discorsi di alcuni magnati.
Il rischio che si corre oggi, è quello di dover lasciare in mano a pochi giganti della tecnologia (che possono permettersi enormi investimenti) un potere immenso, un controllo vasto ed estremamente preciso, dato da titaniche moli di dati che soltanto loro sono tecnologicamente in grado di gestire e far valere.
È proprio qui che nel progetto di sviluppo di tante città intelligenti si sta combattendo la sfida più complessa.

Conclusioni

Le smart city sono un’opportunità che nascondono tesori e insidie, e starà alla nostra capacità di affrontare le sfide e criticità che abbiamo esplorato, e al al ruolo che giocano le comunità e le istituzioni.
Oltre ai benefici, più semplici da comprendere, lo sviluppo di smart city può essere una grande chance per generare posti di lavoro e business, supportando quindi la crescita economica, e migliorando la qualità della vita delle persone.
Per fare ciò, dobbiamo pensare a un processo aperto, che veda i cittadini al centro dello sviluppo, affinché siano loro ad avere, in un certo senso, il controllo di tecnologie, dati e infrastrutture, per una gestione cooperativa delle smart city del futuro, democratiche e inclusive.