In che modo una società sempre più globale e diversificata, ha portato a cambiamenti all’interno delle aziende di oggi?
Sono già diversi anni che leggiamo di iniziative aziendali, spesso anche importanti, impegnate a migliorare la diversità e l’inclusione all’interno dei loro organici.
Secondo un’attuale ricerca di Bank of England, però, se si considera il solo settore bancario, si è visto un incremento di personale femminile impiegato, passato dal 9% del 2001, al 20% di fine 2020.
Di queste professioniste, solo l’1,7% aveva l’incarico di CEO 20 anni fa, contro l’attuale 9,7% (dati Bank of England).
Buon risultato, ma ancora sotto le aspettative, se si considerano gli sforzi fatti.
Andando più a fondo nel problema, possiamo riconoscere un grande lavoro fatto sulle disparità di genere, ma dobbiamo considerare che questa è solo una parte delle disuguaglianze su cui lavorare.
Basti pensare al movimento nato in America, in seguito all’omicidio di George Floyd, Black Lives Matter, per citarne uno.
Cosa si intende per Diversity & Inclusion?
Partiamo dalle definizioni, e consideriamo il termine Diversity.
In gergo aziendale è l’attenzione che dobbiamo porre a tutte le diversità interne alla compagnia.
Dove all’interno delle tante diversità riscontrabili, possiamo fare una distinzione in tre tipi di attributi:
- visibili (es. genere ed etnia)
- meno visibili ma riconosciuti (es. competenze)
- non visibili (es. valori e personalità)
Inclusion, invece, riporta all’inclusione aziendale delle diversità identificate, come valore aggiunto per l’azienda, e non solo a parole.
Riunire le differenze non basta
Sia chiaro, una cosa è avere un team diversificato, un’altra è permettergli di esprimere al meglio il suo potenziale.
Non dobbiamo credere, infatti, che una diversità di genere, competenze e cultura (per citarne alcune) siano sufficienti a generare automaticamente valore per l’azienda.
Vanno messe in campo strategie e tattiche da attuare al meglio, che prevedano almeno tre punti chiave:
- Riconoscere le differenze
- Trovare i punti in comune
- Affrontare i problemi anche più complessi
Riconoscere le differenze
La prima cosa da fare, è sapere cosa caratterizza le persone che lavorano per l’azienda o per un team specifico, evitando quel fastidioso atteggiamento di mettere la testa sotto la sabbia, fingendo che le differenze non esistano.
È fondamentale entrare in questa modalità, prendendo atto che non sarà facile per tutti.
Ci sono sempre persone che si sentono in difficoltà ad affrontare situazioni “delicate”, che fanno fatica ad abbattere il “muro” che impedisce loro di essere spontanee e aperte.
In fondo tutti abbiamo qualcosa di noi stessi, più o meno visibile, che riteniamo non possa essere compreso o accettato, e questo ci porta alla chiusura e alla diffidenza.
Trovare punti in comune
Sappiamo che le diversità possono offrire belle opportunità, ma se non gestite in modo corretto, anche pericolose divisioni.
Una volta identificate le diversità, lavoriamo sulle similitudini.
Trovare delle passioni in comune, o delle caratteristiche del nostro quotidiano che ci mettono alla pari con gli altri, favoriscono l’empatia e fanno da base per relazioni strette e durature.
È molto più facile aprirci a una persona che “parla la nostra stessa lingua” e sa di cosa parliamo, piuttosto che a uno sconosciuto che supponiamo possa guardarci di traverso, non è così?
Lavoriamo quindi per scoprire le complessità di colleghi e collaboratori affinché si possano intersecare, permettendogli di creare combinazioni di personalità e interessi che a volte possono rivelarsi unici.
Affrontare i problemi, anche quelli complessi
Anche nei migliori team nascono conflitti.
Potremmo aver promosso la nascita di forti amicizie, o aver trovato affinità inaspettate, ma le persone rimangono individui, con le proprie visioni e i propri valori.
Il conflitto non solo dovrà essere riconosciuto, ma dovremo strutturarci per affrontarlo al meglio; ignorarlo è raramente una strategia vincente (vedi articolo sui conflitti sul lavoro).
Preziosi benefici
Una corretta gestione della diversità all’interno dell’azienda, è importante per creare un ambiente eterogeneo e solido nei rapporti, e può portare con sé numerosi benefici, tra cui:
- incremento delle performance
- maggior apporto innovativo
- incentivo e motivazione del personale
È chiaro come una buona leadership sia cruciale per il benessere interno all’azienda, e di come si senta sempre più la necessità di una rappresentanza diversificata a tutti i livelli della compagnia, favorendo la nascita di culture inclusive, in cui il personale possa condividere serenamente esperienze e background diversi.