In un mondo in rapida evoluzione, l’apprendimento non può fermarsi a ciò che abbiamo appreso a scuola o all’università.
Oggi, stare al passo con i tempi significa impegnarsi in un apprendimento permanente e in un continuo sviluppo professionale.
Questo cambio di prospettiva si propone di superare una visione dell’educazione limitata al sistema scolastico tradizionale, dall’istruzione primaria al post-diploma, per intenderlo come un processo in cui l’acquisizione di conoscenze e competenze avviene nel corso di tutta la vita.
Cosa significa imparare continuamente?
L’apprendimento continuo (noto come Lifelong learning o Continuous learning) è diventato negli ultimi anni un percorso necessario non solo per progettare l’istruzione di oggi e del domani, ma in ambiente aziendale, come strategia di formazione e crescita professionale.
Lo sviluppo del mercato globale, richiede competenze che il tanto sudato diploma non è più sufficiente come risposta.
Investire in un apprendimento continuo significa saper stimolare la nostra volontà, o quella dei nostri collaboratori, affinché si attivi un atteggiamento proattivo e costante di crescita personale e professionale, rivolto alle più disparate esperienze di apprendimento.
Questo concetto riguarda praticamente tutti: non ci possiamo permettere di padroneggiare una competenza, e ritenerci “al sicuro”. Dobbiamo pensare a un processo di formazione continua che ci aiuti a sviluppare delle competenze, per affrontare le nuove sfide che il mercato del lavoro ci propone di continuo.
“Un tesoro da scoprire”
Nel 1996, la Commissione Internazionale sull’Educazione per il 21° secolo, ha redatto un rapporto su ciò che veniva definita all’epoca “un’utopia necessaria per la costruzione del nostro futuro comune“.
Sempre nel documento (diventato un importante testo) l’idea di educazione permanente acquisisce una prospettiva secondo cui “il concetto di educazione permanente sembra imporsi sempre più, visti i vantaggi che offre in termini di flessibilità, diversità e accessibilità nel tempo e nello spazio. È l’idea di educazione permanente che deve essere ripensata e ampliata. Oltre ai necessari adattamenti legati ai cambiamenti della vita professionale, essa va vista come una continua costruzione della persona umana, delle sue conoscenze e competenze, della sua capacità di discernimento e di azione.”
In tal senso, l’UNESCO ha stabilito i quattro pilastri dell’educazione permanente:
- Imparare a conoscere
Significa andare oltre all’acquisizione di un contenuto, sviluppare una passione per la costruzione del proprio sapere, e stimolare un senso critico in base a ciò che si impara a conoscere - Imparare a fare
Qui si tratta soprattutto di imparare ad affrontare le nuove sfide lavorative, e del lavoro di gruppo, coinvolgendo le competenze umane che riguardano la sfera delle relazioni interpersonali sul luogo di lavoro (dall’iniziativa alla gestione dei conflitti) - Imparare a vivere insieme
Comprendere le dinamiche del team e apportare il valore necessario alla sua prosperità - Imparare ad essere
Sviluppare la persona a supporto del professionista, in modo che possa agire con maggiore autonomia e responsabilità
L’ingrediente “segreto”
In una celebre frase il Mahatma Gandhi diceva “Imparate come se doveste vivere per sempre”.
Il motore che alimenta questa instancabile energia rivolta al continuous learning, è la curiosità.
Un professionista curioso è quella persona che ha una costante fame di sapere, qualunque sia l’argomento in questione.
La curiosità, che in certi casi viene additata come un male di cui sbarazzarsi al più presto, in verità è esattamente ciò che più di ogni altra cosa può aiutarci ad evolvere, a uscire dalla stagnazione che nutre i “grandi sistemi”.
Tra questi, a volte ritroviamo il mondo dell’educazione, che sembra aver adottato una direzione più strumentale dell’apprendimento, riducendolo a un mezzo per accedere all’università o per trovare un lavoro.
Di fronte ai tanti limiti imposti dalla nostra cultura o dal sistema, in che modo possiamo essere innovativi?
Le giuste condizioni/premesse
Spesso l’innovazione non nasce seguendo delle liste puntate di cose da fare, ma nella combinazione di più saperi.
Saperi che costruiamo nel corso della vita.
Se siamo tra coloro che vogliono dare una svolta al proprio modo percepire la conoscenza, dobbiamo proattivamente creare opportunità di apprendimento attorno a noi imparando, e, a nostra volta, trasmettendo queste conoscenze, intendendo il sapere come un elemento fluido in grado di permeare la nostra vita.
Se siamo coloro che vogliono promuovere il continuous learning, dobbiamo favorire queste opportunità, attraverso gli ambienti, nuovi corsi, attività extra-lavorative o extra-scolastiche, ecc.
Benefici di un apprendimento continuativo
Il progresso tecnologico, e la grande diffusione di internet, hanno permesso un’accessibilità all’apprendimento come mai prima d’ora.
La nascita di nuove piattaforme digitali e di corsi online, ha favorito un grande aumento delle possibilità formative, e grazie alla loro flessibilità è oggi possibile imparare ciò che si vuole al proprio ritmo.
Uno strumento perfetto per gettare le basi della nuova formazione, un nuovo modo di vivere e di modellare le proprie competenze, a nostro favore in primis, della nostra azienda, e di conseguenza della società in cui viviamo.
Conclusioni
Ciò che sosteniamo, non deve essere visto come critica all’istruzione “formale”, ma vuole evidenziare come questo atteggiamento voltato ad un apprendimento costante, possa essere un importante alleato, che può essere esplorato oggi e negli anni a venire, dal mondo del lavoro e dell’istruzione, in modo da incoraggiare le persone e il loro processo di apprendimento, supportando le loro prestazioni in ambito scolastico, professionale e personale.