La storia è fatta di innumerevoli grandi imprese, che con il passare del tempo rischiano di perdere aspetti importanti del loro significato, non rendendo giustizia a quelle persone che, pur fallendo nella maggioranza dei casi, hanno dimostrato di poter battere pregiudizi e avversità.
Precursore delle attuali connessioni internet di oggi, l’invenzione del telegrafo ebbe un ruolo fondamentale nell’accelerare i grandi cambiamenti sociali, economici e politici che hanno fatto la storia.
L’inizio di una nuova era
Trasmettendo segnali elettrici via cavo connesso a due stazioni, l’invenzione messa a punto da Samuel Morse e Alfred Vail (suo assistente), fu brevettata il 20 giugno 1840 e rivoluzionò la comunicazione a lunga distanza.
Nel 1843 il progetto di Morse e Vail, con il consenso del Congresso degli Stati Uniti, ricevette dei finanziamenti per creare e testare il collegamento telegrafico tra Washington DC e Baltimora, distanti tra loro circa 60 km.
In un percorso non eccezionalmente problematico come quello oceanico, l’impresa ebbe successo nei tempi stabiliti e permise a tutti di “toccare con mano” la grandiosità di questa invenzione.
La rivoluzione in atto in quell’epoca, permise lo scambio di informazioni in modo quasi istantaneo, in un’epoca in cui si potevano impiegare persino settimane per recapitare i messaggi per mezzo di carri postali trainati da cavalli.
A supporto del telegrafo, Morse e Vail dovettero sviluppare un apposito codice, che traduceva in tratti e punti, lettere dell’alfabeto e numeri, permettendo la trasmissione e la comprensione di messaggi anche complessi.
Distanze che si accorciano
Nonostante l’evidente potenziale del telegrafo, questo strumento richiedeva un sistema unificato di stazioni telegrafiche, attraverso le quali poter inviare e ricevere le comunicazioni.
La prima azienda a nascere attorno a questa tecnologia fu la Western Union Telegraph Company, che collegò le reti orientali e occidentali con l’obiettivo di realizzare una linea telegrafica transcontinentale da Washington DC a Salt Lake City (3400 km circa), in grado di supportare comunicativamente i vari stati coinvolti nella Guerra Civile in corso in quegli anni.
Le sfide che dovettero affrontare i tecnici del tempo furono enormi.
I cavi attraversavano pianure e montagne, passando da regioni abitate ad altre completamente deserte e inaccessibili, e la sfida per la realizzazione del cavo fu solo una parte dell’impresa.
In un’area geografica priva di alberi e quindi di legname, si rivelò complessa anche la fornitura dei pali per le linee, senza considerare l’iniziale avversione delle tribù indiane, contrarie a questo genere di invasione.
3500 km di cavo nell’oceano
Nel 1866 il primo cavo telegrafico permanente venne posato, collegando Europa e America, e di questa impresa se ne ricordano ancora oggi gli innumerevoli sforzi e gli altrettanti insuccessi.
Le cronache di questa epica impresa hanno inizio nel 1858.
Una lunga serie di fallimenti, opposizioni da parte della politica e del popolo, costi esorbitanti, in quella che sembrava un’inutile perdita di tempo e di denaro pubblico.
La persistenza, però, giocò a favore di chi credeva in questo grandioso progetto.
Il cavo doveva connettere l’isola di Valentia (Irlanda) e la città di Heart’s Content, nella penisola di Terranova (oggi canadese).
Viste le condizioni avverse territoriali, climatiche e costruttive, tra il ’58 e il ’65 ogni tentativo fatto si rivelò infruttuoso, e dopo aver sopportato rotture del cavo, condizioni meteorologiche avverse e guasti irreparabili, il 27 luglio 1866 si riuscì a compiere l’impresa.
Il lunghissimo cavo trasportato dal transatlantico Great Eastern riuscì finalmente nell’impresa, e permise di trasmettere una media di 3.000 messaggi al giorno, con un costo medio di 5 dollari a parola.
Dream big or go home!
A volte basta una sola vittoria per cambiare le cose.
E le sconfitte negli 8 anni precedenti al trionfo del 1866 sono state il motore per riuscire a fare ciò che sembrava frutto di una visione poco lucida.
Rabbia, dolore, conoscenza ed esperienza sono stati conseguenza e punto di partenza per una memorabile impresa, che oggi ci permette, attraverso altri tipi di collegamenti, di comunicare in tempo reale con ogni angolo del pianeta, riducendo a pochi millesimi di secondo grandi distanze.
In una delle sue frasi diventate famose, Steve Jobs avrebbe affermato:
“Le persone che sono abbastanza pazze da pensare di poter cambiare il mondo sono quelle che lo fanno”
E se guardiamo a ritroso, a coloro che hanno scritto la storia, non possiamo dargli torto.