Una delle figure più importanti e straordinarie del secolo scorso, Adriano Olivetti non è stato “solo” un geniale visionario e imprenditore italiano, ma ha rappresentato una luce, una direzione in tanti ambiti che riguardano la nostra società e il nostro modo di vivere.
Chi era Adriano Olivetti
Nato nel 1901 a Ivrea, suo padre, Camillo, fonda nel 1908 la Ing. C. Olivetti & C. prima fabbrica nazionale macchine per scrivere (10 anni dopo la FIAT, nella vicina Torino).
Adriano si laurea in chimica e nel 1926 entra in azienda, iniziando la sua carriera non dagli uffici, com’è consueto per il figlio del proprietario o per un laureato dell’epoca, ma dal punto più basso della gerarchia aziendale: la catena di montaggio.
L’esperienza di fatica e di scarse soddisfazioni vissuta in prima persona, lo porta a sviluppare una forte sensibilità riguardo le condizioni di vita degli operai, e sarà cruciale per tutto il suo percorso di vita.
Nel 1932 passa dalle officine a ricoprire il ruolo di direttore, e in questi anni la Olivetti inizia a mettere sul mercato un tipo di prodotto che non si limitava a far bene ciò che prometteva, ma era arricchito di una qualità da sempre cara ad Adriano: la bellezza.
Da direttore passa ad assumere il ruolo di presidente nel 1938, e, sebbene le difficoltà di una guerra mondiale ne abbiano ostacolato il percorso, non abbandona mai il sogno di veder prosperare la sua azienda e il suo territorio, usando probabilmente a vantaggio delle proprie idee (ma non senza sofferenze) il periodo che lo costrinse a rifugiarsi in Svizzera, lontano dalla sua gente, sotto la minaccia di una politica in quel periodo a lui avversa.
Conclusa la guerra, la Olivetti si mostrò non solo al nostro paese per ciò che era in grado di fare, ma anche al mondo, con una serie di prodotti che hanno in parte stravolto il mercato, fino all’inaspettata scomparsa di Adriano, a causa di un malore nel 1960.
Ruolo dell’azienda e Cultura aziendale
Adriano Olivetti era fermamente convinto (e ne ebbe dimostrazione) che il ruolo di un’azienda dovesse andare oltre l’aspetto lavorativo e impattare sulla società, e per lasciare il segno sul territorio ed espandersi, avrebbe dovuto investire sulla cultura dell’azienda.
E fu proprio dalla cultura d’impresa che Olivetti decise di partire, lavorando incessantemente per il benessere delle persone che la costituivano, come se fosse quello il punto zero per costruire qualcosa di davvero grande.
Secondo la sua convinzione, la creazione di un ambiente di lavoro favorevole e più umano, avrebbe acceso una forte motivazione nei dipendenti, e di conseguenza avrebbe dato vita a un ecosistema in grado di stimolare una maggiore fedeltà, senso di innovazione, e adattabilità ai grandi cambiamenti del mercato in atto in quegli anni.
Non solo, Olivetti credeva che l’attenzione alle persone e il benessere equamente distribuito avrebbero incoraggiato lo sviluppo di una propria etica aziendale e il senso di responsabilità sociale, riversandosi positivamente sulle comunità locali e sull’ambiente.
Influenza ed eredità di Adriano Olivetti
Sebbene non molti lo sappiano, è ancora possibile vedere quanto fatto dalla Olivetti in molti aspetti dell’innovazione e del mondo del lavoro moderno.
Adriano fu uno dei primi sostenitori del design industriale, che, a suo vedere, doveva essere più democratico ed estendersi alla vita di tutti i giorni delle persone, visibile negli oggetti quotidiani e sui prodotti tecnologici di allora.
La sua visione ha portato alla consapevolezza che lo sviluppo di comunità sane e aziende produttive iniziava dal loro star bene nella società, e sentiva la necessità di rivedere l’educazione manageriale del tempo, che doveva farsi carico della formazione e dello sviluppo delle competenze dei propri dipendenti.
A tal proposito, Olivetti fu probabilmente il primo a comprendere la necessità di selezionare la classe dirigente in base alle competenze e soprattutto alla sua etica, al fine di poter garantire una democrazia reale, che sfociasse in maggior giustizia e rispetto delle comunità e delle persone.
Ispirazione e speranza
Sulla persona e l’operato di Adriano Olivetti sono state scritte tante opere e articoli, è perciò difficile raccogliere la sua grandezza in un solo contenuto.
Questo insieme di righe, però, vuol essere un momento per ricordare che i valori delle persone e il loro l’impegno possono cambiare il corso della storia.
La figura di Adriano Olivetti, è e verrà ricordata per aver creato non solo un modo più sano di vivere l’azienda e il lavoro, ma per aver contribuito al benessere del territorio, innovando e generando profitto da investire a beneficio della comunità locale.